Gen 2, 2023
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I Romantici

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I Romantici furono poeti e letterati definiti “maledetti”. La loro poesia ha caratteristiche filosofiche e tematiche bucoliche che puntano ad emozionare il lettore nel profondo. In questo articolo vedremo 3 di questi poeti: 2 inglesi e un’italiano. Avete già capito di chi stiamo parlando?

Introduzione alla poesia romantica

Prima di parlare dei nostri poeti romantici cercheremo di riassumere in pochi paragrafi la loro poesia, partendo dal lasso temporale in cui si inserisce.

La poesia romantica nasce tra la fine del ‘700 e la prima metà dell’800 con il movimento del Romanticismo. Si tratta di scritti pieni di filosofia, un tipo di letteratura che nasce da una riflessione interiore dei suoi esponenti. Una riflessione che viene dagli ideali dell’Illuminismo e ha come motore tutto ciò che è naturale, passionale ed emotivo.

i romantici

Chi sono i Romantici? Vediamolo in questo articolo di letteratura

I Romantici hanno come obiettivo quello di catturare l’essenza della natura che li circonda, sottolineando la loro capacità di prendere al volo l’intuizione che scaturisce dalla ragione e da tutto ciò che è pastorale. Il linguaggio infatti non è aulico, bensì colloquiale e i loro testi vanno oltre l’urbano e la scienza; più che alla mente si punta a dare voce al cuore.

I Romantici: Ugo Foscolo

Partiamo con l’esponente italiano della poesia romantica: Ugo Foscolo. Nato a Zante, in Grecia, e morto a Londra è stato un poesta, scrittore e traduttore tra quelli che hanno dato vita al movimento romantico.

Con lui si parla di preromanticismo, ma è grazie a lui se in Italia si iniziano a conoscere ed utilizzare le tecniche letterarie che daranno vita alla poesia romantica nel nostro paese.

i romantici Ugo Foscolo

I romantici italiani sono stati Foscolo, Porta, Manzoni e Leopardi.

Ha vissuto da sempre una contraddizione d’animo, nata con la necessità di allontanarsi dalla sua patria d’origine per problemi politici. Sin da giovane infatti non fece altro che viaggiare e fuggire. Privo di fede religiosa ed incapace di trovare la propria felicità amorosa, visse costantemente infuriato dalle passioni che lo attanagliavano e che mai poteva esternare.

Cosa unisce Foscolo ai romantici

Anche lui, come John Keats e Lord Byron di cui parleremo dopo, visse la contrapposizione tra razionalismo e titanismo, ovvero tra l’amore per l’Ellade e la compostezza neoclassico e la passione per l’impetuosità dei moti della natura, imprevedibili e forti.

L’opera di Ugo Foscolo che maggiormente ci ricorda tutto questo è il suo romanzo epistolare “Le ultime lettere di Jacopo Ortis”. Un testo ispirato a “I dolori del giovane Werthe” di Goethe la cui storia si dilata nel tempo e segue il filo degli scambi cartacei tra Jacopo e la sua Teresa. Una storia d’amore travagliata che viene riportata quasi come un diario invece che uno scambio epistolare.

John Keats

Tra le nostre scelte inglesi vediamo il poeta John Keats, nato a Londra nel 1795 e morto a Roma nel 1821. I Romantici britannici di cui Keats fa parte vengono definiti esponenti della “seconda generazione romantica” inglese. Nel prossimo paragrafo vedremo Lord Byron, ma insieme a loro due si annovera anche Percy Bysshe Shelley.

La particolarità di questa “seconda generazione” è che tutti questi poeti morirono giovani, senza riuscire a realizzare fino infondo le passioni da loro descritte nelle loro opere. In pratica il loro desiderio di raggiungere la bellezza dell’arte attraverso la poesia rimase tale, la loro voglia di farsi coinvolgere dalle passioni amorose, rimase solo un desiderio.

i romantici inglesi John Keats

Tra i Romantici inglesi vediamo oggi John Keats e Lord Byron

Keats rimane ai posteri come il poeta della bellezza, che è per lui la sola certezza dell’uomo sulla terra. La contemplazione di essere rende l’uomo libero e felice. Contemplare la bellezza per Keats significa contemplare l’arte. E se la bellezza è la sola verità al mondo, allora anche l’arte; o meglio, l’arte è lo strumento che aiuta l’uomo a conoscersi attraverso la bellezza.

Lord Byron: figura leggendaria

Ve lo abbiamo già introdotto nel paragrafo precedente. Adesso vediamo insieme perché i Romantici hanno nelle loro fila anche la figura leggendaria di Lord Byron.

Poeta, nobile ed edonista, Byron fu un uomo contrario alle convenzioni sociali, che non aveva timore di dire la sua in pubblico. Anzi, era convinto che la sua parola valesse molto più di quella degli altri.

Fu un uomo eccentrico, coraggioso e colto. Talmente amato dai suoi pari (e non solo) che con il tempo divenne una vera e propria leggenda il cui spirito visse a lungo nei salotti di tutta Londra anche dopo la sua precoce morte. La sua visione, tra il tragico e l’eroico, hanno trasformato la sua letteratura in leggenda.

Tra i Romantici, Byron è definito il poeta della natura, questo perché ha incentrato il suo lavoro letterario sull’idea dell’isolamento. Il poeta è al di sopra degli uomini perché riesce ad isolarsi nella natura diventando parte della sua grandezza e follia cosmica.

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Letteratura

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