Ago 2, 2023
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Dal latino all’italiano

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L’italiano è la lingua che parliamo da quando siamo nati. Ma come è nato l’italiano? L’italiano è una delle lingue neolatine, ovvero quelle che discendono dal latino. Dobbiamo, tuttavia, fare una differenza tra il latino formale e scritto e quello informale e parlato. Questa differenza è fondamentale per capire come è nata la lingua italiana, la quale discende proprio dal volgare del popolo.

Il latino

Il latino rientra oggi nelle cosiddette lingue morte, anche se esiste ancora uno Stato nel mondo che la utilizza come lingua ufficiale: Città del Vaticano.

Latino

Latino

Originariamente il latino veniva parlato nella zona dell’attuale Lazio ed era parlato dalle popolazioni che diedero vita alla città di Roma. Fu proprio l’espansione dell’Impero Romano che portò la lingua latina a diffondersi dapprima su tutta la penisola e poi in tutto il Mediterraneo, fino a zone più interne dell’Europa. Essa divenne, poi, la lingua ufficiale dell’Impero Romano.

Esso veniva parlato dalle popolazioni indoeuropee già da molto tempo prima della nascita di Roma, anche se le testimonianze sono incerte. Si presume che la lingua assunse questo carattere nella zona del Lazio tra il 1000 e il 500 a.C.

Tuttavia, la lingua potrebbe essere stata influenzata dai contatti che i Latini ebbero con le altre popolazioni dell’Italia centrale, con gli Etruschi e con gli Umbri.

Dal latino al volgare

Con il disgregarsi dell’Impero Romano il latino “formale” iniziò a perdere la sua importanza lasciando il posto al latino parlato.

Il latino parlato, anche detto volgare, assunse sfumature diverse di zona in zona, non avendo più un modello comune sul quale basarsi.

Ancora per diversi secoli il latino rimane la lingua dei letterati in quasi tutte le zone dell’Impero. Esso era la lingua utilizzate negli atti amministrativi e nelle opere letterarie.

Tuttavia, il popolo non leggeva né gli atti amministrativi né le opere letterarie e il latino parlato iniziò a evolversi diversamente di zona in zona.

In alcune zone dell’Impero il latino scomparve del tutto: in Europa Centrale e in Inghilterra fu sostituito dalle lingue germaniche e dall’inglese.

Le lingue neolatine

Nelle zone dell’Impero dove il latino resistette la lingua iniziò a prendere sfaccettature diverse. Non avendo più una linea guida comune, come sotto l’Impero, la lingua parlata si evolvette in maniera diversa a seconda della zona. Nacquero così quelle che oggi sono conosciute come le lingue neolatine, o lingue romanze (cioè di origine romana).

Le lingue neolatine nacquero in quelle zone d’Europa e dell’Impero dove il latino resistette più a lungo anche dopo la caduta dell’Impero Romano.

Sono l’italiano, il francese, lo spagnolo, il portoghese, il rumeno, il catalano, l’occitano e l’haitiano.

La nascita dell’italiano

Le varie lingue che nacquero nei territori erano l’origine dei dialetti locali mescolati con il latino e per questo definite lingue volgari.

Italiano

Italiano

In Italia la cosiddetta lingua volgare segnò il passaggio dal latino all’italiano.

La prima testimonianza del volgare scritto è un indovinello, risalente all’800 d.C., e conservato attualmente alla Biblioteca capitolare di Verona. Un secondo documento scritto in volgare risale, invece, al 960 ed è un documento giudiziario.

Per trovare dei veri scritti letterari in lingua volgare dobbiamo attendere fino al tredicesimo secolo. Il popolo non comprendeva il latino e sentiva l’esigenza di canti e inni religiosi scritti in volgare. Fu così che nacquero le prime laudi in lingua italiana. Precisamente fu Francesco D’Assisi a scrivere il primo inno in lingua volgare: il Cantico delle Creature.

Tra tutti gli stati europei l’Italia è quello dove il latino resistette più a lungo, anche se nelle varie regioni iniziavano ad affermarsi i vari dialetti.

Uno fra tutti era il dialetto fiorentino. Il motivo per cui fu il dialetto che spicco di più fra tutti è dovuto al fatto che alcuni scrittori iniziarono a scrivere e pubblicare i testi in volgare fiorentino: Dante, Petrarca e Boccaccio.

Anche se la culla dell’italiano può essere considerata Firenze, oggi l’italiano si discosta molto da quello che era il volgare fiorentino. Questo perché nel corso degli anni si è arricchito con i dialetti provenienti dalle altre regioni italiane, che insieme hanno dato vita alla lingua italiana così come la conosciamo oggi.

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Letteratura

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