Oggi affrontiamo il tema dedicato allo strumento che aiuta da secoli studiosi e scienziati a fare ricerca. Le fonti sono infatti tutti i documenti e o i materiali da cui è possibile estrapolare dati e testimonianze utili per ricreare passo dopo passo la storia di un paese, di un popolo o del mondo intero. Si usano anche in materia scientifica, ma hanno utilità diverse. In questo articolo vediamo quelle storiche.
Le fonti storiche: cosa sono e quali sono
Come abbiamo visto nella nostra introduzione, le fonti sono l’insieme dei dati e delle testimonianze che ci aiutano a ricostruire un determinato arco cronologico all’interno di uno spazio geografico ben definito. Si tratta di documenti o materiali che rappresentano un vero e proprio strumento utile allo storico per farsi un’idea di cosa è stato il passato e andare ad interrogarsi su cosa è accaduto.
In pratica, oltre a ricostruire i fatti tramite questo strumento la storiografia può anche interpretare i fatti storici. Per questo motivo chi lavora in questo settore utilizza due tipologie di fonti, quelle primarie e quelle secondarie.
Le fonti sono materiali, dati, informazioni che aiutano lo storico a fare un quadro di un determinato periodo
Quelle primarie sono costituite dalle tracce dirette ed immediate. In pratica sono tutti quei dati prodotti in un lasso di tempo relativo ad un evento storico o ad un contesto storico preso in esame per un’analisi più specifica.
Quelle secondarie invece sono quelle costituite da tutte le opere storiografiche basate sul lavoro condotto dagli studiosi con le fonti primarie. L’insieme di queste due tipologie di fonti aiuta gli storici a creare un quadro completo e a riportare ai posteri ciò che è accaduto nel passato.
Tipologie di fonti
Adesso andiamo ad analizzare i quattro tipi di fonti storiche. Questa suddivisione è stata realizzata perché quando si va a studiare la storia tutto dipende dall’approccio dello studioso all’evento storico che sta studiando. Per questo motivo non c’è un avere propria gerarchia o categorizzazione delle fonti.
Ognuna di queste tipologie è utile per ricreare il quadro completo degli avvenimenti storici. Alcuni studiosi le usano tutte, altri scelgono di focalizzarsi su una tipologia piuttosto che un’altra.
Partiamo quindi con quelle scritte. All’interno di questa macro categoria troviamo i dati diplomatici, tutte le informazioni giornalistiche, le lettere scritte ad esempio dai più influenti personaggi di un determinato periodo storico, ma anche la musica e i memoriali.
Le fonti materiali
La seconda tipologia di fonti che andiamo ad analizzare sono quelle materiali. All’interno di questa macro categoria troviamo gli oggetti, i manufatti e i monumenti. Quindi si considerano fonti materiali anche le opere e tutto ciò che è arte.
Questo tipo di fonti aiuta gli storici ad interpretare quello che era il pensiero dell’uomo in quel determinato periodo della storia che sta studiando. Vedere infatti cosa è stato realizzato materialmente ci aiuta ad interpretare i bisogni e le possibilità dell’uomo del passato.
L’arte è un vero e proprio mondo ricco di fonti utili allo storico
Strettamente legate a questo tipo di fonte ci sono quelle orali che vedremo nel prossimo paragrafo. Come vedremo, si tratta di documenti tramandati di padre in figlio, o di vere proprie leggende che rimangono nella mente di coloro che sopravvive agli eventi della storia.
Canzoni, interviste e testimonianze
All’interno di questa categoria di fonti ci sono tutte le canzoni, le interviste e le testimonianze che si tramandano per bocca. In questo caso si tratta di dati e informazioni ricavati dalla parola di coloro che sono sopravvissuti agli eventi storici che si vanno a studiare.
Un esempio di questa tipologia di fonti sono appunto le interviste fatte a coloro che sono riusciti a sopravvivere alle guerre mondiali. I vostri nonni sono parte integrante di un processo di crescita di una nazione intera e come tale possono raccontare ciò che è accaduto.
I murales e le fonti iconografiche
Concludiamo la nostra lista dedicata ai tipi di fonti storiche con quelle iconografiche. All’interno di questa categoria ritroviamo i bassorilievi, utilissimi per studiare i periodi storici più antichi, o i murales.
Le fonti iconografiche. Un esempio sono i bassorilievi egiziani
Va da sé che all’interno di questa tipologia di fonti ci sono anche i quadri e le stampe, ovvero tutto ciò che è stato dipinto nell’arco temporale che si sta studiando. Come nel caso delle fonti materiali anche in questo caso si è particolarmente utile vedere quello che veniva dipinto perché spesso era una vera e propria rappresentazione della realtà o dei bisogni dell’uomo in quel momento.
Cosa fa lo storico con le fonti?
Concludiamo raccontandovi che cosa fa lo storico. Intanto fa una ricerca attiva su un determinato periodo storico e poi categorizza in ordine cronologico tutte le fonti a sua disposizione in modo da fare un quadro ben preciso degli avvenimenti di quel periodo.
È un’operazione particolarmente delicata perché oltre ad interagire con questi dati e queste informazioni utili, lo storico viene inevitabilmente coinvolto quindi spesso interpreta a modo suo ciò che è accaduto. Uno storico alle prime armi potrebbe quindi non essere particolarmente oggettivo nel riportare poi su carta il suo lavoro di ricerca.
Dobbiamo ricordare comunque che le fonti stesse spesso non sono oggettive per natura. Sono a loro volta il risultato di un’elaborazione più o meno consapevole degli storici che sono venuti prima dello storico che le sta riutilizzando rimaneggiando per il suo lavoro. Per questo motivo sono sempre e comunque testimonianze che vanno reinterpretate.