Dic 27, 2022
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Dalla dittatura alla fine del Fascismo in Italia

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Riprendiamo da dove eravamo rimasti, al 1925, perché è ora che il vero Fascismo prende le sembianze della dittatura che ricordiamo come il periodo più nero della storia d’Italia.

Il Fascismo: la nascita della dittatura

Ora che il Fascismo ha il pieno potere al governo viene subito soppressa la libertà di associazione e di stampa. Subito dopo è la volta dei sindacati, i quali vengono completamente aboliti, ad esclusione del Sindacato Fascista.

Nel 1926 viene proibito lo sciopero, eliminando ogni tipo di contrattazione da parte dei lavoratori. Nel 1928 viene introdotta una nuova legge elettorale, la quale prevede la presentazione di una sola lista che potrà essere approvata o rifiutata in blocco.

Che fine hanno fatto gli altri poteri in Italia? La Corona, la Chiesa l’Esercito. Tutti inizieranno ad appoggiare il Partito. La Chiesa opprimerà qualsiasi cattolico attivo politicamente. L’appoggio della Chiesa è ufficiale nel 1929, quando vengono firmati i Patti Lateranensi.

Con l’appoggio di Chiesa, Corona ed Esercito il Fascismo si era conquistato un Potere, per così dire, legittimo.

L’appoggio al Partito Fascista

Il Partito Fascista non solo aveva l’appoggio di tutti gli altri poteri dello Stato italiano, ma anche di una buona parte del popolo.

Fascismo

Fascismo

Un altro intento del Regime era quello di militarizzare il popolo stesso, con lo scopo di nazionalizzarlo e di consacrare la loro lealtà al Partito.

È così che nascono i Figli della Lupa e i Balilla, per i bambini, dove veniva insegnata loro l’obbedienza e la disciplina, nonché l’esaltazione della figura del Duce.

Nel frattempo, si formano anche i Gruppi Universitari Fascisti, i Gruppi Femminili Fascisti e l’Opera Nazionale del Dopolavoro, incaricata all’intrattenimento e al tempo libero.

Oppositori al Fascismo

Mentre tra il popolo il Fascismo diventava quasi un culto, molti politici e studiosi iniziarono ad opporsi.

Tra questi ricordiamo Carlo e Nello Rosselli, assassinati nel 1937, Antonio Gramsci e Lauro de Bosis.

I tribunali speciali condannarono, in quegli anni, a morte 40 persone, al carcere 4000 e 15000 all’esilio.

La seconda guerra mondiale

Nel 1936 arrivano le prime politiche antiebraiche in Italia. Nel 1938 vengono vietati i matrimoni misti e le leggi diventano più rigide. Gli ebrei italiani non possono più far parte del Partito (alcuni erano fascisti prima delle leggi antiebraiche).

Fascismo

Fascismo

Nel 1939, dopo aver annesso l’Albania ai propri territori, l’Italia firma con la Germania il Patto d’Acciaio, con il quale si impegnano a sostenersi l’un l’altra, anche in caso di guerra.

Tuttavia, allo scoppio della seconda guerra mondiale, l’Italia non entrerà immediatamente in guerra. Il Duce proclamerà l’entrata in guerra solamente il 10 giugno del 1940.

Il Partito Fascista e con esso l’Italia non ottengono il risultato sperato, segnando, invece, una serie di sconfitte.

Repubblica di Salò e la fine del Fascismo

Nel frattempo gli americani iniziano la loro operazione per liberare l’Italia dal regima Fascista. Il 25 luglio del 1943 Mussolini viene rimosso dal suo incarico e arrestato.

Tuttavia, viene liberato dai nazisti e posto a capo della Repubblica di Salò, la quale si rivelerà essere niente più che uno stato fantoccio.

Per alcuni mesi l’Italia è divisa da battaglie, mentre il sud del paese è “libero” il nord continua a combattere. Tra aprile e maggio 1945 la Resistenza ottiene la meglio su molte zone dell’Italia (tra cui Milano) auto liberandosi.

Il 25 luglio 1943 è la data che viene ricordata come la caduta del fascismo. Tuttavia, la Repubblica di Salò resistette fino al 1945. Il 28 aprile 1945 Mussolini fu fucilato insieme alla sua compagna Clara Petacci, mentre cercavano di fuggire in Svizzera, da una pattuglia partigiana. Il giorno successivo i loro corpi furono esposti in piazza a Milano, appesi per i piedi.

Il 30 aprile Hitler si suicidò nel suo bunker di Berlino, ponendo fine a entrambe le dittature nel giro di appena due giorni.

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