Oggi ricordiamo il genocidio della razza ebraica commesso nella Seconda Guerra Mondiale dalla Germania Nazista e nei paesi occupati dalle potenze dell’Asse Roma-Berlino con il nome di Shoah o olocausto. Di fatto è uno dei periodi più neri di tutta la storia umana.
Shoah: significato
Con il termine Shoah si indica “il genocidio della popolazione e della cultura ebraica perpetrato dal 1935 al 1945 nei paesi dell’Asse Roma-Berlino”. L’antisemitismo fu introdotto dalla Germania Nazista e adottato in seguito anche dall’Italia Fascista, per essere esportato, poi, in molti stati europei.

Shoah
Possiamo considerare olocausto e shoah come sinonimi. Shoah è il termine ebraico per genocidio e sterminio del popolo ebraico. Tuttavia, quest’ultimo viene preferito al termine olocausto in quanto in esso è racchiuso il concetto di sacrificio.
Prima dello sterminio del popolo ebraico non esisteva nemmeno il termine genocidio. Questo è stato introdotto nel 1944 ed esso indica la volontà di distruggere un popolo, un gruppo etnico, nazionale, razziale o religioso. Con distruzione di un popolo si intende, non solo l’uccisione delle persone, ma anche le lesioni gravi all’integrità fisica e mentale, la sottoposizione delle persone a condizioni di vita estreme, le misure che impediscono nuove nascite e il trasferimento forzato del popolo stesso.
Nel 1948 le Nazione Unite definiscono il genocidio crimine internazionale.
L’antisemitismo verso il genocidio
Dopo la scarcerazione di Hitler e la pubblicazione del Mein Kampf l’antisemitismo diventa un’ideologia dilagante tra i seguaci di Hitler.

Shoah
Nel Mein Kampf, infatti, vengono descritti gli ebrei come il male assoluto. Per rafforzare le sue tesi nel libro ci sono anche eventi e motivazioni ricche di menzogne.
Secondo quanto scritto da Hitler, gli ebrei sono la causa del fallimento del II Reich e della pesante crisi economica nella quale versa la Germania.
Una volta diffuso l’antisemitismo non è difficile iniziare a introdurre le prime leggi razziali. Nel 1935 vengono introdotte dal Fuhrer le Leggi di Norimberga, con le quali tutti gli ebrei perdevano la cittadinanza tedesca, venendo, così, estromessi dalla società stessa.
La shoah e la notte dei cristalli
Quella che viene ricordata come l’inizio della persecuzione ebraica e della Shoah è la notte dei cristalli. È la notte tra il 9 e il 10 novembre 1938.
In quella notte i gruppi paramilitari nazisti diedero fuoco a mille sinagoghe e devastarono 7500 proprietà e negozi ebraici. Migliaia di ebrei vennero uccisi e trentamila vennero deportati quella stessa notte.
La seconda guerra mondiale
Come detto, la seconda guerra mondiale è lo scenario perfetto per nascondere un genocidio. Se fino ad ora ad avere la peggio erano stati solamente gli ebrei tedeschi, ora ad avere a che fare con le leggi antisemite erano gli ebrei di mezza Europa.

Cancelli di Auschwitz
Eventi come quello della notte dei cristalli non bastavano più. Con l’occupazione della Polonia, l’inizio della guerra, l’alleanza con l’Italia e l’attacco ai paesi dell’URSS, gli ebrei di cui “occuparsi” erano diventati milioni.
Fu così che nacquero i ghetti, nei quali vennero inizialmente ammassati gli ebrei, soprattutto in Polonia. Le fucilazioni di massa divennero all’ordine del giorno. Ma il compito era troppo gravoso per le truppe tedesche che iniziarono a dubitare delle parole dello stesso Fuhrer.
Le camere a gas erano un metodo molto più veloce e sicuro e le truppe tedesche eseguivano gli ordini come fossero in una fabbrica, senza il peso della colpa che conseguiva alle fucilazioni.
Shoah: la soluzione finale
Hitler doveva occuparsi di milioni di ebrei e non sapeva più come fare. Fu allora che, con la Conferenza di Wannesee, presentò la soluzione finale alla questione ebraica. Era come occuparsi del “problema” in modo matematico e organizzato… pulito. Niente più ghetti, fucilazioni o fosse comuni.
Gli ebrei dei ghetti iniziarono ad essere deportati in massa, con i vagoni bestiame, fino ai campi di sterminio. La soluzione finale prevedeva di ammassare gli ebrei nei campi di sterminio, mandarli nelle camere a gas, utilizzando la manodopera di altri ebrei, per poi cremarli nei forni crematori.
L’adozione dei forni crematori rientra nel piano d’occultamento di Hitler della Shoah. Il popolo ebraico sarebbe sparito come se non fosse mai nemmeno esistito.
I forni crematori funzionarono ininterrottamente fino alla liberazione.
La Shoah è avvenuta nell’arco di sei anni, dal 1939 al 1945. Il Tribunale Militare Internazionale stimò, successivamente, che l’entità dello sterminio ammonta a 6 milioni di persone.