Gen 2, 2023
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Virginia Woolf

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Oggi vediamo insieme la madre del romanzo modernista. Stiamo parlando della controversa scrittrice Virginia Woolf, inglese e amante del mare che con il suo stile pungente e armonico ha dato voce alle donne in un periodo storico in cui avevano bisogno di emancipazione.

Virginia Woolf: Londra, Cornovaglia e malattia mentale

Virginia Woolf nacque a Londra nel 1882. La sua era una famiglia benestante e lei adorava la città in cui era nata. Venne cresciuto in un’atmosfera particolarmente colta e fin da bambina ebbe l’onore di frequentare i famosi scrittori Henri James e Thomas Hardy.

Destate andava in Cornovaglia dove la sua famiglia possedeva una casa nota come Talland House. Li aveva modo di immedesimarsi con l’oceano tramite il rumore delle onde ed è proprio lì che nacquero alcuni dei suoi più famosi romanzi uno tra tutti To the lighthouse (Gita al faro – 1927).

virginia woolf vita e opere

In questo articolo vediamo la vita e la visione di una delle autrici inglesi più famose della storia

I problemi mentali iniziarono alla morte della madre. Virginia attraverso un lungo periodo di depressione che sembrava aver visto la sua fine con il matrimonio. Negli anni precedenti ebbe modo di sviluppare un rapporto piuttosto conflittuale con il padre, anche molto colpito dalla morte della moglie.

Fu però il periodo di Bloomsbury che le permise di conoscere l’editore e giornalista Leonard Woolf che nel 1912 diventerà suo marito. In questo quartiere, infatti, Virginia con il fratello Toby e la sorella Vanessa aveva creato il famoso gruppo di intellettuali dal nome Bloomsbury group.

The Voyage Out

Il primo vero romanzo di Virginia Wolff – The Voyage Out – venne pubblicato nel 1915, subito dopo il matrimonio con Leonard Woolf. Da questo momento in poi la scrittrice ricade in una fortissima depressione che culminerà con il suo primo tentativo di suicidio.

Non si è mai saputo cosa scatenasse le sue crisi depressive, quello che è certo è che la Woolf ebbe un ruolo importante nella società a partire dalla sua militanza nel movimento che combatteva per il diritto di voto alle donne.

virginia Woolf e Leonard Woolf

Virginia sposò Leonard Woolf nel 1912 prendendone il nome e aprendo con lui una casa editrice nel 1917

Nel 1917 fondò la sua personale casa editrice in società con il marito e con esso pubblicò il suo romanzo di spicco: Mrs Dalloway (1925). Con questo romanzo la scrittrice iniziò a sperimentare nuove tecniche narrative andando a lavorare sulla gestione del tempo all’interno della storia. Nacque così il romanzo del flusso di coscienza o romanzo modernista di cui insieme alla Woolf esponente lo scrittore irlandese James Joyce.

Virginia Wolff muore nel 1941 per sua stessa mano annegandosi nel fiume Ouse, vicino casa sua nel Sussex. Purtroppo i suoi disturbi mentali le creavano forti ansie insicurezze e l’avvento della seconda guerra mondiale non fece che peggiorare le sue paure perciò decise che l’unica strada possibile per lei era quella della “morte per acqua”.

Virginia Woolf e il romanzo modernista

Come accennavamo nel paragrafo precedente, Virginia Wolff e James Joyce furono i primi ad adottare nuove tecniche narrative per la descrizione di quello che oggi viene definito flusso di coscienza. Questa tecnica narrativa caratterizzerà poi molti altri romanzi dei primi del XX secolo.

La narrazione degli eventi all’interno di un romanzo in ordine cronologico ormai era superata secondo l’autrice inglese. Pertanto lei iniziò a preferire il racconto di quelli che erano i pensieri del protagonista piuttosto che delle sue azioni. In questo modo riuscì a dare voce all’animo interiore dell’uomo descrivendo il flusso continuo delle emozioni ed impressioni mentre esse venivano provate.

Il romanzo modernista nasce quindi anche un po’ per volere di Sigmund Freud. Non a caso Virginia Woolf era solito frequentare uno psicanalista per migliorare la sua condizione depressiva. In quella sede venne a contatto con le teorie della psicanalisi di Freud ed inizio ad indagare il suo inconscio dove trovo quelle che erano le forze irrazionali che la sua ragione non poteva spiegare.

Altra cosa che sicuramente influenzò Virginia Wolff nel suo processo creativo fu la filosofia del francese Henri Bergson che elaborò una nuova teoria del tempo. Secondo lui c’è bisogno di fare distinzione tra tempo cronologico (passato, presente e futuro) e tempo psicologico. In quest’ultimo caso la durata varia da individuo ad individuo e lo si può misurare solo misurando l’intensità emotiva di un momento per quel determinato soggetto.

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Letteratura

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