Dic 27, 2022
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Robotica: esempi

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Oggi parliamo di una scienza che include al suo interno diverse discipline. La robotica si occupa di progettazione e realizzazione robot. Non è solo questo. Nei prossimi paragrafi scopriremo quali sono le discipline e gli esempi di base di questa scienza.

Robotica: 3 discipline fondamentali

Prima di andare a definire la robotica vediamo quali sono le tre discipline fondamentali che essa comprende. In primis abbiamo l’ingegneria meccanica ed elettronica. Entrambe si occupano delle parti meccaniche ed elettroniche per la costruzione dei robot.

Abbiamo poi la psicologia e la linguistica che hanno il compito di studiare come i robot possono interagire con gli esseri umani. Infine c’è la biologia. Potrà sembrarvi strano, ma è una disciplina necessaria per capire il funzionamento degli esseri viventi ed applicarli all’intelligenza artificiale dei robot.

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La robotica è una scienza all’interno della quale sono racchiuse tante diverse discipline.

Ovviamente la robotica non si occupa solo dei robot umanoidi ma anche di tutti i dispositivi che hanno l’opportunità di automatizzare delle azioni che di solito compie un uomo. Un esempio sono i bracci robot per la costruzione delle automobili o per operazioni di alto livello sugli esseri umani.

Obiettivi di questa scienza

Quali sono quindi gli obiettivi che la robotica si pone? Il primo è sicuramente quello di ricreare artificialmente l’uomo e la sua intelligenza. In questo senso dovrebbe essere d’aiuto all’essere umano per aumentare il potenziale delle produzioni di generi necessari alla vita. In realtà molto spesso l’intelligenza artificiale e tutto ciò che adesso è connesso è una potenziale minaccia in primis perché riduce l’occupazione dell’uomo sul lavoro.

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In questo articolo vediamo quali sono gli obiettivi dell’intelligenza artificiale.

Nei prossimi paragrafi vedremo come funzionano i robot e quanto possono esserci d’aiuto le intelligenze artificiali se utilizzate nel giusto modo. Infatti, come ogni cosa, se si lascia troppo spazio all’applicazione dei robot nella vita di tutti i giorni c’è il rischio che essi possono sostituirci. Non affronteremo quindi in questa sede il rapporto tra etica e robotica, ma è bene ricordare che si tratta di una scienza che può esserci d’aiuto ma che è anche un’arma a doppio taglio.

Robot: come funzionano

Vediamo quindi nello specifico come funzionano i robot. Anzitutto dobbiamo ricordare che si suddividono in due macro categorie: i non automi e gli automi.

I primi sono macchine gestite da software che danno loro degli input per farsi che possono effettuare le operazioni richieste. Questo tipo di robot può essere anche gestito direttamente dall’uomo tramite sistemi di controllo remoto, come ad esempio i robot industriali presenti nelle catene di montaggio.

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Come funziona il robot? Lo scopriremo in questo articolo.

I robot autonomi invece sono macchine capaci di percepire il bisogno dell’uomo tramite appositi sensori che interagiscono con il contesto ambientale e dando loro l’opportunità di prendere decisioni funzionali utili a risolvere il problema. In questa categoria rientrano le macchine che funzionano con intelligenza artificiale. In questo caso il software non agisce in maniera deterministica ma lascia la macchina libera di auto a prendere i dati ambientali e regolarsi nel comportamento come meglio crede.

Robotica e generazione robot

La robotica riconosce tre generazioni di robot, definite convenzionalmente da un processo evolutivo della scienza stessa. I robot di prima generazione sono macchine non autonomi che svolgono operazioni in sequenza. Queste operazioni vengono richieste e programmate dall’uomo.

I robot di seconda generazione sono invece macchine autonome. Rilevano dati importanti dall’ambiente circostante e sono libere di prendere decisioni autonome. Sono quei robot capaci di trovare soluzioni e portare a termine gli incarichi che nascono da situazioni impreviste.

La terza e ultima generazione di robot vede protagoniste le macchine autonome dotate di sistemi di intelligenza artificiale. Queste macchine generano in autonomia algoritmi di apprendimento e verificano, sempre in autonomia, il contesto ambientale in modo da trovare la soluzione più semplice e veloce al problema. Lavorano con l’obiettivo di raggiungere scopi ben precisi dettati dai loro “padroni”. L’uomo indica loro qual è l’obiettivo e loro lo raggiungono come meglio credono in maniera facile e veloce.

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Informatica

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